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1000usi E… UN ROMANZO!

Gianrico Carofiglio – Una mutevole verità

“Stavo tornando a casa, che ero andata a fare la spesa dal fruttivendolo, che avevo preso i carciofi e le patate perché poi ho preparato la tiella. La conoscete la tiella di patate e carciofi?

Pellecchia stava per intervenire di nuovo. Fenoglio lo fermò con un cenno della mano.

-Ottima, la tiella di patate e carciofi. Lei la fa anche con il limone?

-E per forza, senza limone la devo fare?

-Certo è chiaro. Senza il limone non ha senso.”

Gianrico Carofiglio – Una mutevole verità

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Gianrico e Francesco Carofiglio – La casa nel bosco

“La cialledda aveva una base sempre uguale: friselle d’orzo inumidite e fatte a pezzi, sale, olio, origano, basilico, pomodori, cetrioli e cipolla rossa di Acquaviva, affettata molto sottile. Questo piatto – che si mangia freddo assomiglia alla panzanella fiorentina – aveva molte variazioni sul tema, con l’aggiunta di formaggi freschi, tonno, pollo, acciughe e peperoni crudi. Naturalmente non tutti insieme”.

Gianrico e Francesco Carofiglio – La casa nel bosco

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testimone inconsapevole

“Polpette di pollo saporite. Questo andava bene. Intendo il nome. Lessi la ricetta e fui contento di vedere che avevo gli ingredienti. […] Allora tornai in cucina e mi misi al lavoro.

Lessai il pollo e lo macinai, insieme ad un etto di prosciutto cotto che era nel frigo da qualche giorno. Poi misi tutto in una scodella con uovo, parmigiano grattugiato, noce moscata, sale e pepe nero. Impastai, prima con un cucchiaio di legno e poi con le mani, dopo aver aggiunto del pane grattugiato. Formai delle polpette delle dimensioni di un uovo e le passai in un altro uovo che avevo sbattuto con il sale e un po’ di vino. Le rotolai nel pane grattugiato cui avevo aggiunto ancora un pizzico di noce moscata e le feci crepitare in olio di oliva, a fuoco moderato.

Avvolsi le polpette – che davano un odore buonissimo – nella carta assorbente e preparai un’insalata con aceto balsamico. […] Le polpette erano buonissime. Anche l’insalata, e il vino era profumato e mandava riflessi nel bicchiere”.

Gianrico Carofiglio – “Testimone inconsapevole”

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Carofiglio - Ad occhi chiusi

“Aveva fatto fave e cicorie, nella versione antica, di campagna. Purè di fave, cicorielle selvatiche, cipolla rossa di Acquaviva, pane raffermo e in un piatto a parte peperoncini fritti. Roba di lusso, avrebbe detto il contadino dal quale, quando ero bambino, i miei genitori compravano la frutta, le verdure e le uova fresche”.

Gianrico Carofiglio – “Ad occhi chiusi”